Anna Akhmatova e le sue poesie
Quando si pensa alla poesia russa non si può non pensare ad Anna Akhmatova. Il suo straordinario talento per la poesia, la sua bellezza e sensibilità hanno contribuito a renderla una figura di spicco nel mondo culturale e artistico della Pietroburgo imperiale e una delle poetesse più importanti del ventesimo secolo.
Ho iniziato a leggere le poesie di Anna Akhmatova per caso. Mi piacciono le poesie d’amore, le poesie cupe e tormentate, e volevo leggerne qualcuna in russo. E così mi sono imbattuta in Anna, una donna che ha saputo dare voce alle sofferenze del popolo russo durante un periodo difficile come quello rivoluzionario e poi sovietico; una donna che non dimentica mai l’amore e che riesce ad esprimere i propri sentimenti, il proprio dolore, senza perdere mai la propria fiera dignità. Oggi voglio condividere con voi alcune delle poesie della Akhmatova che mi hanno colpita di più. Spero riescano ad emozionarvi. Buona lettura!
Сжала руки под тёмной вуалью (1911)
Сжала руки под тёмной вуалью…
“Отчего ты сегодня бледна?”
– Оттого, что я терпкой печалью
Напоила его допьяна.
Как забуду? Он вышел, шатаясь,
Искривился мучительно рот…
Я сбежала, перил не касаясь,
Я бежала за ним до ворот.
Задыхаясь, я крикнула: “Шутка
Всё, что было. Уйдешь, я умру.”
Улыбнулся спокойно и жутко
И сказал мне: “Не стой на ветру”.
Ho stretto le mani sotto il velo scuro… (1911)
Ho stretto le mani sotto il velo scuro…
“Perché sei pallida oggi?”
Perché l’ho fatto ubriacare
d’aspra malinconia.
Come potrò dimenticare? È uscito, barcollando,
con una smorfia penosa sulla faccia…
Sono scesa di corsa, senza sfiorare il corrimano,
l’ho raggiunto in un balzo, giù alla porta.
In affanno, ho gridato: “Scherzavo, dai.
È stato tutto uno scherzo. Muoio, se te ne vai.”
Con un sorriso freddo, mi ha risposto
tranquillo: “Non startene lì al vento”.
(Traduzione di Manuela Giabardo)
Многим (1922)
Я – голос ваш, жар вашего дыханья,
Я – отраженье вашего лица.
Напрасных крыл напрасны трепетанья, —
Ведь все равно я с вами до конца.
Вот отчего вы любите так жадно
Меня в грехе и в немощи моей,
Вот отчего вы дали неоглядно
Мне лучшего из ваших сыновей,
Вот отчего вы даже не спросили
Меня ни слова никогда о нем
И чадными хвалами задымили
Мой навсегда опустошенный дом.
И говорят – нельзя теснее слиться,
Нельзя непоправимее любить…
Как хочет тень от тела отделиться,
Как хочет плоть с душою разлучиться,
Так я хочу теперь – забытой быть.
A molti (1922)
Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali…
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.
Ecco perché amate così cupidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente…
Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.
(Traduzione di Michele Colucci)
Почти в альбом (1961)
Услышишь гром и вспомнишь обо мне,
Подумаешь: она грозы желала…
Полоска неба будет твердо-алой,
А сердце будет как тогда – в огне.
Случится это в тот московский день,
Когда я город навсегда покину
И устремлюсь к желанному притину,
Свою меж вас еще оставив тень.
Sentirai il tuono e mi rammenterai (1961)
Sentirai il tuono e mi rammenterai,
penserai: desiderava la bufera…
Sarà una striscia di cielo accesa di rosso,
e il cuore come allora in fiamme.
E ciò accadrà nel giorno moscovita
In cui abbandonerò per sempre la città,
muoverò verso il bramato riparo,
lasciando in mezzo a voi ancora la mia ombra.
(Traduzione di Michele Colucci)
Per saperne di più su Anna Akhmatova…
Anna Andreevna Akhmatova (Gorenko) nacque a Odessa nel 1889. Quando il padre scoprì l’interesse di Anna per la poesia le disse di non infangare il suo nome diventando una “poetessa decadente”. La obbligò a usare uno pseudonimo; Anna scelse il cognome della bisnonna materna. All’età di 21 anni Akhmatova si unì agli Acmeisti, un gruppo di poeti di Pietroburgo guidato da Nikolai Gumilyov. Nel 1910 sposò Gumilyov, da cui ebbe un figlio, Lev, nel 1912. Nello stesso anno pubblicò la prima raccolta di versi, “Sera”, ed entrò a pieno titolo nella scena letteraria di Pietroburgo. Il tema principale della poesia di Akhmatova è l’amore tragico, non corrisposto, doloroso; dopo la Rivoluzione del 1917 aggiunse motivi religiosi, civici e patriottici. Nel 1918 Akhmatova e Gumilyov divorziarono. Quest’ultimo, accusato di aver preso parte ad un complotto anti-rivoluzionario, fu fucilato nel 1921; per Anna, ex moglie di un poeta controrivoluzionario, fu difficile pubblicare le proprie opere. Le sue opere non corrispondevano ai dettami della letteratura sovietica; il registro intimo, mistico della sua poesia era incompatibile con la nuova realtà socialista, nessuna sua opera fu pubblicata fino al 1940.
Gli anni ‘30 furono particolarmente difficili per Anna. Suo figlio Lev e il terzo marito Nikolay Punin furono arrestati nel 1935. Entrambi furono rilasciati ma Lev fu arrestato di nuovo nel 1938 e condannato 5 anni al gulag. Nel 1946 Akhmatova fu espulsa dall’Unione degli Scrittori Sovietici, nel 1949 suo figlio fu arrestato nuovamente ed esiliato in Siberia.
Solo negli ultimi anni della sua vita, durante il disgelo Krushcheviano, Akhmatova fu ufficialmente riabilitata. Morì nel 1966 a Mosca. Dopo la sua morte fu riconosciuta come la più grande poetessa della letteratura russa.
Se avete in programma un viaggio a San Pietroburgo vi consiglio di aggiungere il museo di Anna Akhmatova alla lista delle cose da vedere. Lo consiglio non solo agli appassionati di poesia, ma anche a chi si interessa di storia. Del resto Anna Akhmatova ha vissuto la Russia pre-rivoluzionaria e quella sovietica! Il museo si trova sul Liteiny Prospekt, 53 (fermata della metro Vladimirskaya/Dostoevskaya oppure Mayakovskaya). Ne varrà la pena!