Tоска: l’indicibile malinconia dell’anima russa

Tоска: l’indicibile malinconia dell’anima russa
05 Novembre 2024

Senza dubbio avrete già incontrato una serie di difficoltà traducendo alcune parole. Spesso esistono delle equivalenze tra alcune lingue e alcuni termini. Se due lingue hanno origini comuni, le loro radici le portano ad avere lo stesso significato. Questo è spesso il caso delle lingue romanze che condividono le origini latine. Allo stesso modo, molte parole hanno lo stesso suono nelle diverse lingue slave, che derivano dall’indoeuropeo. 

 

Concetti culturali difficili da trasporre

Eppure ci sono parole difficili da tradurre oppure concetti che possono sembrare naturali per un madrelingua, finché uno straniero non chiede la definizione della parola. In francese, ad esempio, lo “spleen” di Baudelaire è difficile da spiegare senza ricorrere a similitudini o sinonimi imprecisi. Tuttavia, se un francese sente questo concetto, avrà comunque un’immagine abbastanza chiara in testa di ciò che rappresenta. E questo esempio non è stato scelto a caso, perché è forse la cosa più vicina alla parola russa «тоска».

Definire questa parola sembra una sfida difficile quanto definire “amore” o i sentimenti che nascono naturalmente dalle reazioni chimiche del nostro corpo. Condividiamo il concetto e la sensazione, ma formularla in modo definitivo e comprensibile con una definizione da dizionario significa solo esporsi al disaccordo altrui. Tuttavia, la cultura russa e russofona è intimamente legata a questo concetto. Ecco perché, se siete appassionati di lingua e cultura, dovreste interessarvi. 

 

Uno stato d’animo: al centro dell’identità russa

Riassumerlo come “tristezza”, “nostalgia” o “sofferenza” significherebbe negare il significato percepito dai madrelingua. Per alcuni questa parola è il cuore dell’identità russa e alcuni considerano questa emozione, questo concetto, come una colonna portante della loro identità. Non è un sentimento di depressione che si può curare con una seduta dallo psicologo, né una tristezza temporanea; è uno stato d’animo che non si può scegliere e dal quale è difficile distaccarsi. È un luogo comune che gli europei dell’Est non sorridano, e ciò è dovuto anche a questo sentimento. Sorridono, ma solo sinceramente, non per la banalità della vita quotidiana.  

The Demon Seated (Russian: Демон сидящий) is an 1890 symbolist piece by Russian artist Mikhail Vrubel.

Il Demone seduto (in russo: Демон сидящий) è un’opera simbolista del 1890 dell’artista russo Mikhail Vrubel. Si dice che catturi l’idea di “тоска”.

 

L’estetica della «тоска»

Abbiamo detto che lo “spleen” di Baudelaire in francese è simile, perché esprime una sorta di stanchezza, uno sguardo pessimistico sulla vita, quasi nichilistico, che porta a un’apparente apatia. Ma «тоска» porta un colore, un’inspiegabile tonalità di grigio-azzurro all’immagine di un mattino nuvoloso in cui la nebbia non sembra volersi dissolvere e in cui si intravedono a malapena gli edifici dall’architettura più fredda della neve che sta per cadere. Non è l’ambiente paradisiaco che tutti avevamo sognato, eppure ci sembra di essere a casa, e lo accettiamo. Forse è un’immagine stereotipata, ma è un’immagine che vi rimarrà impressa mentre cercate di capire il concetto.

Monument of freedom

Monumento della libertà a Riga (credit: https://www.breizh-info.com/)

Basta passeggiare in alcune zone di Riga, ad esempio non lontano dal mercato centrale, per avere un’idea di ciò che rappresenta questa idea. Gli edifici in legno, consumati dal tempo, sono a volte vuoti e tutto ciò che rimane sono i resti di un’altra epoca. Oppure attraversare il ponte e vedere le residenze durante il crepuscolo invernale. 

Un’emozione multidimensionale che va oltre i cliché occidentali

Esistono anche rappresentazioni musicali della «тоска»: il principale esempio è il gruppo bielorusso Molchat Doma, che ha una canzone intitolata «тоска». Le copertine dei loro album presentano edifici in stile brutalista, che ricordano le varie repubbliche comuniste. Questa estetica è stata collegata alle loro melodie post-punk condivise su tutti i social, dove la loro canzone “Sudno” è ora l’inno delle ex repubbliche sovietiche. Questa è una visione puramente superficiale della «тоска». Infatti, molti occidentali vedono in questo fenomeno una certa “estetica”, a volte “uno stato d’animo”, che è proprio ciò che i russofoni rimproverano. Sui social, i veri russi si offendono per il fatto che alcune persone idealizzino una parte della loro identità basata su sentimenti sinceramente negativi e pesanti. Tuttavia, ricordano a se stessi che “non è perfetto, ma è casa”. 

Ziepniekkalns

Uno dei quartieri di Riga, Ziepniekkalns (credito: Serzhanja, per il sito Life In Riga))

Raffaël, attualmente studente di russo a Liden & Denz Riga

Posted by Raffaël

I'm a French student based in Perugia, in Italy. I have a degree in History and I worked as a journalist for three years. I am studying languages and foreign cultures, so I can be an international journalist. I love architecture, music, cinema and meeting new people.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Posti correlati
Non appena arrivi, ma ancora prima, quando decidi e cominci a programmare il tuo viaggio a Mosca, sai già cosa non vuoi perderti: la Cattedrale ...
Scopri di più
Come avrete perfettamente intuito dal titolo, questa settimana la scuola ha organizzato un’escursione inusuale ma assolutamente interessante. In ...
Scopri di più
Gli stranieri, soprattutto quelli che arrivano in Russia per la prima volta, hanno spesso un’impressione totalmente negativa del popolo Russo e ...
Scopri di più
Il mio nome è Anna, очень приятно. Partita da Padova con due enormi valigie, sono approdata qui alcuni giorni fa. Dal mio arrivo, ogni volta che ...
Scopri di più